EBook Passione Eventi _ L’Etichetta, qualche chicca di GALATEO & TRADIZIONE


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Le regole del rito nel matrimonio civile

 

CHI LO CELEBRA

In Italia il matrimonio civile viene celebrato dall’Ufficiale dello Stato civile che per l’occasione deve indossare la fascia tricolore.

Una vecchia legge del 1939 in realtà consente a qualunque cittadino italiano maggiorenne di poter celebrare il matrimonio, quindi in Italia volendo è possibile farsi sposare da un proprio amico o amica.

Il titolare della funzione può delegare le proprie competenze a uno o più consiglieri o ad altra persona che abbia i requisiti per la nomina a consigliere comunale’

Questa possibilità viene conservata anche nel DPR n. 396 del 3 novembre 2000 che, all’articolo 1, comma 3, dice: ‘Le funzioni di ufficiale dello stato civile possono essere delegate ai dipendenti a tempo indeterminato del Comune, previo superamento di apposito corso, o al presidente della Circoscrizione ovvero a un consigliere comunale che esercita le funzioni nei quartieri o nelle frazioni, o al segretario comunale. Per il ricevimento del giuramento di cui all’articolo 10 della legge 5 febbraio 1992, n. 91, e per la celebrazione del matrimonio, le funzioni di ufficiale dello stato civile possono essere delegate anche a uno o più consiglieri o assessori comunali o a cittadini italiani che hanno i requisiti per la elezione a consigliere comunale’.

 

IL LUOGO DELLA CELEBRAZIONE

In Italia il matrimonio civile può essere celebrato esclusivamente all’interno della casa comunale del proprio Comune di residenza o di altro Comune, se viene fatta la richiesta.

Vengono concesse deroghe solo nel caso in cui uno dei due sposi sia impossibilitato, per infermità o per grave impedimento giustificato, a recarsi presso la casa comunale.

La crescente diffusione delle celebrazioni civili però ha spinto negli ultimi anni numerosi comuni italiani a eleggere a casa comunale luoghi diversi dal Municipio. Questi luoghi si caratterizzano di solito per la loro particolare bellezza e per la loro suggestività, come ad esempio castelli, palazzi storici, ville di pregio o chiese sconsacrate. Non temete quindi di dover celebrare il vostro Gran Giorno in una location fredda e spoglia, in molti casi anzi potrà risultare persino più romantica e di atmosfera di molte chiese. Alcuni luoghi inoltre offrono la possibilità di celebrare la funzione all’aperto, in splendidi giardini e sotto gazebi fioriti.

Se il luogo che avete scelto non ha l’autorizzazione del Comune, potete sempre pensare di sbrigare le formalità legali in presenza dei soli testimoni in Comune e poi rappresentare la celebrazione in presenza dei vostri invitati nel luogo che più vi piace e con tutte le personalizzazioni che vorrete. Questa modalità viene chiamata Matrimonio Laico-Umanista (clicca qui per saperne di più).

Ricordiamo infine che in molti casi le case comunali si trovano all’interno di palazzi storici di elevato valore artistico e a volte possono costituire delle location di primissima scelta.

 

IL RITO

Il rito del matrimonio civile ha una durata media di circa 15-20 minuti, quindi un po’ inferiore rispetto alla sua versione religiosa. Nei comuni più piccoli però, dove il numero di celebrazioni giornaliere è più basso rispetto alle grandi città,è possibile concordare con l’Ufficiale di stato civile alcune personalizzazioni della cerimonia che consentono sia di allungarne la durata sia, soprattutto, di renderla più emozionante e suggestiva.

Descriviamo di seguito il rito classico della cerimonia civile, rimandando a un’altra sezione del nostro sito gli spunti per eventuali personalizzazioni.

 

Agli sposi viene richiesta puntualità, quindi anche la sposa dovrà arrivare in Municipio in perfetto orario.

Gli invitati e i testimoni faranno ingresso per primi all’interno della sala. Gli invitati si disporranno secondo la tradizione, ovvero a sinistra siederanno gli invitati della sposa e a destra quelli dello sposo. I testimoni, che dovranno avere con sé un documento di identità valido, dichiareranno le loro generalità e si siederanno ai posti che l’ufficiale di stato civile gli indicherà. La legge consente di avere solo un testimone a testa; spesso però per ragioni affettive o simboliche gli sposi ne scelgono due per ciascuno, lasciando la formalità della firma sul registro solo a uno dei due.

Lo sposo farà il suo ingresso assieme alla madre o da solo e attenderà la sposa accanto al tavolo del sindaco o dell’ufficiale di stato civile.

La sposa farà il suo ingresso a braccetto del padre e raggiungerà il tavolo dell’officiante dove già si trova lo sposo. In alternativa, gli sposi potranno scegliere di entrare assieme.

Se non è già presente in sala, all’ingresso del sindaco o dell’assessore sposi e invitati dovranno alzarsi in piedi.

Dopo i saluti iniziali, la cerimonia vera e propria inizierà con la lettura degli articoli del Codice Civile:

art.143 c.c. ‘Diritti e doveri reciproci dei coniugi’: ‘Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri (Cost. artt. 29, 30). Dal matrimonio deriva l’obbligo reciproco alla fedeltà, all’assistenza morale e materiale, alla collaborazione nell’interesse della famiglia e alla coabitazione. Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia’.),

art.144 c.c.’Indirizzo della vita familiare e residenza della famiglia’: ‘I coniugi concordano tra loro l’indirizzo della vita familiare e fissano la residenza della famiglia secondo le esigenze di entrambi e quelle preminenti della famiglia stessa. A ciascuno spetta il potere di attuare l’indirizzo concordato’.),

art.147 c.c. ‘Doveri verso i figli’: ‘Il matrimonio impone ad ambedue i coniugi l’obbligo di mantenere, istruire ed educare la prole tenendo conto delle capacità, dell’inclinazione naturale e delle aspirazioni dei figli’. ).

Seguirà la tradizionale domanda di rito ‘Vuoi tu’, alla quale entrambi gli sposi saranno chiamati a rispondere.

Dopo che entrambi gli sposi avranno risposto, ci sarà la dichiarazione di unione e verrà effettuato lo scambio delle fedi nuziali.

L’officiante darà quindi lettura dell’atto matrimoniale, in cui verrà inoltre dichiarato il regime patrimoniale scelto dagli sposi (comunione o separazione dei beni).

Seguirà la firma dei registri da parte degli sposi e dei loro testimoni.

La cerimonia si concluderà con un breve discorso di auguri da parte dell’officiante.

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